Mercatino del Pesce
Ma e' meglio un vetro da 13cm o un bidone da 25 ?
"La vita e' un pendolo che oscilla tra un apocromatico e un Cassegrain" (*)

Se c'e' una discussione che non ha (ne' credo avra') mai fine e' la discussione tra i sostenitori dei rifrattori apocromatici da 5 pollici (130mm) e tutto il resto del mondo. Per costoro un apo da 13cm semplicemente e' il massimo che si possa desiderare e alla faccia dell'esiguo diametro sono disposti a fare confronti anche con dei 25cm...

Io ho avuto molti telescopi, dai 50mm ai 250mm e ho avuto frequentemente modo di osservare con diametri superiori, fino a 40 cm. Tra i vari telescopi posseduti due di questi erano apo (e uno semiapo), uno dei quali, il 5 pollici, e' ancora in mio possesso. Semplicemente non lo vendero' mai... e questo gia' dovrebbe dare una certa misura delle mie personali conclusioni.

Tanto per dire la mia pero', vorrei mettere per iscirtto il tormentato percorso che porta il nostro malsano pendolo interno ad oscillare, almeno in quegli individui dotati di quanto senno basta per capire che la perfezione sara' anche perfezione... ma che 30 cm sono quasi TRE volte 13cm.

OVERTURE

La gran parte di noi ha cominciato questo gioco pensando alle galassie e alle nebulose viste in foto. Nella mia esperienza diretta NESSUN ragazzino si e' mai dichiarato interessato al sistema solare. E quindi si parte con un 150 o un 200mm.

PHASE ONE: Il punto morto superiore sinistro. Lo specchio.

Il nostro amico, fresco di autonomina ad astronomo amatore, parte per il Monte, monta la baracca e comincia ad osservare le agognate galassie. In capo a un anno e stante i diametri di cui sopra, si accorge che l'universo in un 20cm e' una collezione di fiocchetti luminosi, tutti uguali, con rare eccezioni (M51, NGC4565, M64, M82, NGC253, M83, M31, e quante atre? 5?, 6?). Dopo una rapida scorsa si accorge anche che le nebulose richiedono trasferte montanare e che le planetarie sono fuori dalla sua portata (con un numero di eccezioni che non supera le 10). Nel frattempo ha imparato a conoscere il suo strumento, a collimarlo, a fare il fuoco con rapidita'. Ha anche dato un occhiata di passaggio a luna e pianeti e se e' sveglio in capo a due anni capisce una dolorosa verita'... Tutto rimane dannamente identico... M42 e' bellissima, M13 e' uno spettacolo... ma non cambiano mai. Invece la luna non e' mai uguale a se' stessa, per via della posizione in cielo e per via della librazione, giove mostra dettagli nuovi a distanza di alcune ore... Ma egli non sa e quindi sebbene un po' deluso vive ugualmente felice.

PHASE TWO: Il punto morto superiore destro. Il vetro.

Un giorno il nostro amico commette un errore, osserva dentro a un apo o un semiapo da 130mm e se e' in grado di distinguere un coniglio da un tappo si accorge subito di alcune cose. Le stelle sono DANNATAMENTE piccole. Abituato come era ad avere palline di polistirolo (se possessore di SCT) o sgorbi di varia forma (se possessore di un newton, soprattutto se con un ragno grosso, ottice molto veloci e altre amenita'), gli scoppia immediatamente una vena nell'osservare un campo di Via Lattea con un oculare da 70 o 80 gradi e scoprire le stelle perfette fino a bordo campo. Niente palline, niente coma. E in quel momento passa in secondo piano il fatto che M13 e' solo parzialmente risolto, mentre nel 200mm lo era in gran parte. Passa in secondo piano perche' nella sua testa alla giovanile idea di Quantita' si sta sostituendo il concetto piu' senile di Qualita'. Vede meno, ma quel po' che vede e' come se lo vedesse col cuore.
Ovviamente puo' anche non succedere tutto questo... la qualita' bisogna saperla apprezzare e non tutti sono in grado. Chiunque non sia in grado di capire la meraviglia dell'immagine formata da un apocromatico semplicemente dovrebbe cambiare hobby, pianeta e possibilmente anche sistema solare, ma questa e' un'altra storia.
La seconda cosa che nota immediatamente e' che il cielo e' scuro, MOLTO scuro. La lavorazione di uno specchio e' quel che e' rispetto a quella di un vetro... e la luce diffusa si nota. Si accorge inoltre che M27 e' meno luminosa che col 200mm ma dannatamente piu' staccata dal fondo cielo. Si accorge anche che M42 e' grande solo la meta' ma che il core, che nel suo 200mm era una macchia MOLTO luminosa biancastra, qui e' grigia, scura ma... dannatamente screziata e particolareggiata. Quando il nostro malcapitato amico finisce poi sulla luna e i pianeti, la trappola scatta del tutto. Immagini secche, nette, precise e con un contrasto da dare la CHIARA sensazione che la luna sia in 3D e Giove uno scrigno di sottilissimi dettagli. Gli Appennini sono un colpo al cuore, le ombre che si allungano sui mari hanno una precisione e una immobilita' mai vista prima. A bassi ingrandimenti le ombre nere dei crateri sembra fori sulla superifice lunare. Poco conta che in Plato i crateri fossero 4 col 200mm e adesso sono solo 2... poco importa che gli ovali sotto la macchia rossa (WOS) siano 2, mentre erano 5 con il 200mm... Ormai la trappola si e' chiusa sul suo portafogli ed egli compra un apo... da 13 se puo', da 10 se non puo'. E vive felice ed orgoglioso per almeno un paio di anni. Sventoloando il suo nuovo Totem sotto il naso di tutti e facendo spallucce ai C8, con il sorriso sardonico di chi "ha visto la luce".
Poi il pendolo arriva al punto morto... e comincia a scendere di nuovo...

PHASE 3: Il Samsara, la Ruota che gira.

Passa dunque il tempo... tra meravigliose visioni di Giove, spettacolari anelli di Saturno (se sono alti in cielo... perche' nessuno pensa mai che i pianeti girano... e che quando girano sotto l'equatore c'e' pochissimo da stare allegri. Inoltre Saturno varia l'inclinazione degli anelli...), stelle doppie separate magnificamente fino al limite teorico... Poi un giorno... l'irreparabile. Un occhio buttato dentro a un 250 o un 300mm.
Se il nostro amico ha imparato a distinguere un coniglio da un tappo e anche un tappo da un barile si accorge in fretta che M13 nel 250mm ha si le stelle spappolate... un pelo di coma ai bordi ma... e' dannatamente grande e molto luminoso. E soprattutto risolto fino al centro. Di oggetto in oggetto il dubbio si insinua nelle sue apocromatiche certezze... M51 dall'alta montagna abbozza un vaghissimo accenno di spirale, m82 un po' dello sbuffo centrale. La luna e' impastata e bidimensionale ma quando quella dannata microturbolenza si ferma... le rime sono molto piu' visibili e i craterini almeno il doppio. Dopo un giro su Giove e Saturno realizza in fretta che a 400x, che fa tranquillamente anche con l'apo da 5", l'immagine e' pienamente luminosa... e molto piu' "comoda" anche se decisamente piu' bruttina. E cosi' gli torna la voglia di vedere peggio ma vedere di piu'... e a questo punto...

EPILOGO

Completato il ciclo del pendolo il nostro astronomo amatore ha davanti due vie. Se e' incauto, procede a vendere il rifrattore... si ricompra un 250mm e passa il resto del tempo a dire che gli apo non servono a niente e/o costano troppo... e lo fara' fino a quando il pendolo non tornera' dalla parte opposta, creandogli non pochi imbarazzi... Se invece e' scaltro capisce che il pendolo non smettera' mai di muoversi, che ogni volta che vedra' bene, vorra' vedere di piu' e ogni volta che vedra' di piu', vorra' vedere bene... e non potendo fare entrambe le cose capisce che la soluzione migliore non e' discutere su tutti i newsgroup e in tutti i forum se e' meglio un apo da 5" o un riflettore da 10" ma e' AVERLI TUTTI E DUE.

Morale...

Abitiamo in posti cosi' cosi', qualche sera buona all'anno. Luci... forse non ha molto senso puntare sul deep sky. Muoversi in alto e' faticoso e in ogni caso riduce a 7/8 volte le uscite dove tutto va bene. Tanto vale, abitando sotto un cielo suburbano puntare su corpi luminosi e allora tanto vale un apo. Ma ogni tanto non e' male farsi un giro per galassie e altre amenita' oscure e allora tanto vale prendersi anche un 250mm. Se confrontato col prezzo dell'apo (5000 euro mediamente) il prezzo di un SCT sembra buffo...(1700 euro) e quindi perche' non averli entrambi e discutere di qualcosa di piu' intelligente del "e' meglio un apo o un riflettore?"... Di mogli la legge ve ne concede una sola... di telescopi no. Perche' porsi del limiti?

bacetti.

Rick Deckard

(*) Parafrasando Schopenauer che diceva: "La vita e' un pendolo che oscilla tra la noia e il dolore"