Prove di Telescopi
Takahashi CN212

by Enrico Castelli

Ho acquistato questo strumento di seconda mano, dopo aver usato per circa 4 anni un Mewlon 210. Conoscendo in partenza la qualità di un Takahashi, desideravo un telescopio di apertura e qualità simile per l’alta risoluzione, ma che nello stesso tempo mi permettesse anche di effettuare osservazioni a grande campo, unendo inoltre una discreta compattezza ( osservo prevalentemente da un balcone che non permette l’utilizzo di grossi tubi). Il CN-212, essendo lungo circa 80 cm, largo 24 e pesante 9 kg, faceva proprio al caso mio….ed essendo un Takahashi, l’ho comprato!!!! L’unica cosa che mi lasciava un po’ perplesso prima dell’acquisto, era il cambio dello specchio secondario con la conseguente perdita di collimazione. Non è stato fortunatamente così. Il cambio si è dimostrato veloce, comodo e semplice e la collimazione rimane intatta!

L’ostruzione centrale dello strumento è in entrambe le configurazioni di 0,35 sul diametro (212mm), maggiore di poco rispetto a quella del M-210 (0,33) e le quattro razze che sostengono la struttura del secondario hanno uno spessore di 2mm (1mm nel M-210). Il paraluce del primario contiene una decina di diaframmi a bordo tagliente che sopprimono MOLTO bene i riflessi interni. Molto ben opacizzato anche il paraluce del secondario, davvero ben protetto. Per cercare di migliorare la già alta protezione dai riflessi (a volte sono proprio un maniaco….), ho applicato, all’interno del tubo, un panno di velluto nero adesivo. Una volta compiuta l’operazione (di precisione e lunga!!!!), ci ho puntato dentro la luce di una torcia per vedere l’effetto: la riflessione sul velluto nero era decisamente minore rispetto a prima. Anche se sul cielo non mi aspettavo un grande miglioramento, ho comunque notato con piacere una leggera diminuzione dell’alone luminoso che circonda gli oggetti più brillanti, lampioni compresi. Tempo e sudore spesi bene, direi!

La focheggiatura avviene come negli SC, con lo spostamento dello specchio primario tramite una manopola che esce dalla culatta. Ad alti ingrandimenti il focus-shift c’è, ma è davvero molto contenuto, in base a mie stime direi attorno ai 12-15” d’arco. Il movimento è fluido e regolare.

Eseguendo lo star-test ho notato una leggera (ma mentalmente fastidiosa!) presenza di aberrazione sferica. Dico subito che la cosa mi ha infastidito non poco, infatti non ho comprato uno strumento da 200 euro….Ma comunque (e vorrei vedere il contrario) il piccolo residuo di tale aberrazione non intacca l’immagine a fuoco di una stella, che invece è deliziosa. Disco centrale nitido, anelli concentrici e spazio molto scuro tra il disco di Airy e il primo anello.

Le prestazioni sul cielo sono senz’altro quelle ci si aspetta da un Takahashi, davvero ottime. In versione Cassegrain, ha le stesse (a memoria) prestazioni del Mewlon, forse con un pelo di contrasto in meno, anche se è difficile stabilirlo senza avere i due strumenti vicini. Comunque la nitidezza e la pulizia delle immagini è davvero elevata, con i colori delle stelle molto accesi, vivi. Sulla Luna è uno spettacolo, incisione molto alta (a dispetto dell’ostruzione non proprio bassa….), ombre nette e crateri che sembrano disegnati. Sui Pianeti per ora ho potuto provarlo su Saturno. In una serata con seeing discreto, negli istanti migliori il CN-212 mi ha regalato un’immagine ENTUSIASMANTE, pulita, nitida e molto contrastata. Ovvia la divisione di Cassini e facile l’anello Velo. I contorni del pianeta erano nettissimi (quando il seeing permetteva), e l’alone era piuttosto contenuto. Ho utilizzato 233X, oculari Celestron Ultima e sdoppiatore binoculare Takahashi. Non ho potuto spingermi oltre perché nel frattempo l’agitazione atmosferica era peggiorata. Comunque anche sui pianeti ha retto brillantemente il confronto col 210.

Nella versione Newton, abbiamo uno strumento aperto a f/3,9. Molto aperto. Utilizzando un Erfle T-Japan da 25mm, che fornisce 32X e 2° di campo reale, regala visioni bellissime degli oggetti Deep, come gli ammassi aperti (spettacolare il doppio ammasso in Perseo), M31, la Nebulosa Velo e tutto quello che è proibito alle focali più lunghe . Sia in modalità Cassegrain che Newton, ho notato un alto contrasto delle immagini ed un cielo, anche a bassissimi ingrandimenti, VERAMENTE scuro. Notevole. E’ chiaro che in un Newton così aperto, il coma è molto evidente ai bordi dell’oculare, ma per il visuale non mi infastidisce più di tanto, anche se questo è soggettivo. Certo, fosse aperto a f/6 sarebbe molto meglio! Comunque, per la fotografia, nel kit Newton è presente il correttore di coma dedicato, da inserirsi nell’apposito tubo di prolunga.

Il costo del tubo ottico completo del sistema Newton si aggira intorno ai 4000 Euro, non poco. E’ peraltro vero che si hanno a disposizione due strumenti per esigenze diverse (alta risoluzione e largo campo) di alta qualità, ma in un solo tubo ottico. Basta avere la pazienza di spendere 3 minuti per cambiare il secondario….