Prove di Telescopi
Stellarvue AT1010 BlackHawk

by Glauco Uri

Hot-Product Sky & Telescope 2001

Dicono che la prima impressione conti molto... bene, allora lo strumento si presenta veramente curato e robusto. La mia versione è piuttosto recente , l'AT1010 è il figlio dello SV78 ed è in produzione da aprile-maggio 2003. In corredo con questo strumento ci sono 2 oculari un plossl 9mm e un plossl 25mm la diagonale SV 2" e il cercatore Red Dot.

Purtroppo non ho i due oculari e la diagonale.

L'AT1010 è un 80mm f6,0 lunghezza focale 480mm, è un doppietto acromatico sviluppato da Vic Maris , fondatore della StellarVue, il doppietto e' un sistema proprietario della stessa. Il telescopio è fatto in alluminio e lo chassy non è tirato via. Gli spessori dei materiali di costruzione sono tutti dimensionati e questo si nota la prima volta che lo si tocca, robusto e compatto.

All'interno un buon trattamento opaco e 2 diaframmi interni assicurano un buon smorzamento della luce entrante. Questo lo si nota osservando la luna, anche in oculari a grande campo non "girano" mai dei fantasmi o altro, cosa che capitava nel rifrattore 80/400 cinese.

La differenza nei punti critici, come l'attacco del focheggiatore e della cella alla lamiera, rispetto ai cinesi si nota.

La cella è fatta in allumino, è molto compatta e Vic l'ha fatta bene, di parecchi acquirenti in oltre 1 anno e mezzo solo uno, mi pare un europeo, ha lamentato una errata collimazione delle ottiche causata dallo spostamento della lente... chissa che botte ha preso durante il viaggio.

In ogni modo le sei viti di taratura ci sono, e sono ben riparate dalla cella, questo è molto gradito dalla comunita' di StellarVue-isti in quanto le mani qui le si mettono veramente raramente e mai accidentalmente.

Il focheggiatore è un Crayford da 2" pastoso e preciso. Per i pignoli del fuoco la StellarVue ne fornische un modello pure con il 2" JMI NGF-DX2 Crayford focuser.

Al focheggiatore ho attaccato con successo:

Diagonale + Televue 9mm: nessun problema

canon FTb al fuoco diretto: nessun problema

Plossl 18mm + Raccordo in alluminio + Coolpix 990: Non si disassa, e questo è tutto un dire, ma il movimento non è perfettamente fluido (parliamo di quasi 1,2Kg di roba).

Il tubo del focheggiatore è lungo e una saponetta di nylon,regolabile da una vite, ne assicura il bloccaggio e lo scorrimento con carichi differenti. L'unica pecca è che non utilizzando il diagonale conviene utilizzare una prolunga, alcuni oculari non vanno a fuoco.

Un'altra cosa che mi ha molto deliziato è il riduttore da 2" a 1,25" in quanto il maschio da 2" è conico e le due viti nel focheggiatore ne assicutano sempre un ottimo posizionamento.

Assieme al tubo ci sono i due anelli per l'eventuale attacco alla montatura. Il foro per l'attacco è un 6ma e non 1/4" quindi non è possibile usarne uno solo per attaccarlo ad una montatura fotografica.

Io uso una manfrotto ma ho risolto molto semplicemente sfilando la farfallina da 1/4" e mettendo un bulloncino da 6ma a testa bassa.... roba da ridere.

Inoltre da quel che ho letto i due anelli non possono essere usati direttamente per attaccarlo ad una Vixen SP/GP, il tubo è troppo corto, comunque tra gli accessori SV c'è la piastra apposita.

Una volta collimato il cercatore funziona molto bene inoltre il led rosso è regolabile nell'intensita e questo ne rende comodo l'utilizzo in quasi tutte le condizioni. Funziona allo stesso modo del TeleVue Quik Point che forse è un po meno plasticoso.

Passiamo ai test.

Questi Wide Field sono sensazionali appunto per il campo, con un Nagler 31mm si hanno 5° a 15X, con un panoptic 27 si hanno 3,8° a 17.7x insomma una squisitezza, si puo vedere tutto il velo in un unico campo, Il doppio ammasso nel perseo. Una sera mi ha particolarmente quando tornando a casa da un ristorante mi sono fermato in collina in 3 minuti ho montato cavalletto, diagonale, plossl 50mm ... un M31 sensazionale.

Provato su:

Arturo da 68x a oltre 120X molto precisa l'immagine, una punta di cromatismo (un leggero alone viola) si nota ma non disturba, inoltre anche l'oculare ci mette del suo,

Mizar bellissimo tripletto

Venere, un po basso all'orizzonte, ottimo a bassi ingrandimenti, un po colorato a 160x (powermate 5X + panoptic 15mm)

Epsilon lyra a bordo campo avevo le due doppie. L'immagine era molto precisa, la stessa prova l'ho fatta a Saint-Barthélemy con un binocolo Fuji da 80mm il cui prezzo era incomparabile...

Un'altra cosa interessante è che nello Skyline 80/400 A forti ingrandimenti le stelle si spappolavano , uscivano baffi da tutte le parti invece lo Stellarvue anche se arriva al limite della sua capacita continua a mantenere le stelle tonde, e qua effettivamente surclassa i suoi simili di pari diametro.

Mhh non saprei definirlo, Vic lo definisce acromatico, ma i i test comparati di cui ho letto lo danno meglio del pronto (doppietto ED 3 volte il prezzo), addirittura confrontato al FC76 (ma qua le prende) e al 4" f/5 Skywatcher dove addirittura considerando il diametro si comporta meglio.

Il suo antagonista come caratteristiche e fama commerciale è sicuramente il pronto che alcuni definiscono adirittura semi-apo, ma questo ha piu falsi colori, cielo meno buio e immagine meno incisa (parliamo di inezie ovviamente) purtroppo non ho potuto fare il confronto in prima persona.

Un'altra cosa curiosa è che il vecchio SV78 pur avendo la lente anteriore di 78mm dava immagini piuttosto scure, la spiegazione sta nei diaframmi interni che in parole povere lo portavano ad un 68/70 mm di diametro.

Questo sistema è stato eliminato dal modello AT1010 dove i miglioramenti delle lavorazioni ottiche ne permettono ottimi risultati con i suoi pieni 80mm.

Fotograficamente lavora parecchio bene, il coma è ben corretto su una pellicola 24x36 come si vede in foto, dove viene confrontato l'angolo di due foto fatte da un Skyline 80/400 e dal BlackHawk.

Sono molto contento di questo strumento, l'ottica è rimasta ben collimata nonostante i viaggi.

Alcuni addirittura ci osservano deep-sky inviando in rete report completi, ma onestamente, considerando che generalmente lo monto in parallelo ad un 16", non ne ho mai sentito la necessità.

Sui pianeti soffreparecchio del diametro anche se a forti ingrandimenti continua a tenere duro.

Per chi si affiatasse su luna e pianeti, pare che l' 80L f/9 Stellarvue funzioni parecchio bene (per quanto possa un 80mm).

Una nota molto importante che contraddistingue gli StellarVue in generale, è il servizio: Vic è veramente un patito, la politica sua è quella del vero amante sia del cielo che della divulgazione.

Parecchie volte ho letto di suoi consigli o dritte anche su problemi nati con materiale di altre marche e una sua grande disponibilita a ricollimare personalmente strumenti anche datati.

La Mailing List è popolata e molto attiva.

Conclusioni:

Questo strumento cade nella stessa categoria dei cinesi 80/400, del Pronto, dei Borg del FC76,pentax 75 e simili.

Il cromatismo c'è e si nota in fotografia, decisamente meno in visuale. Le stelle sono puntiformi a bassi ingrandimenti e non sbavano a 200X .

Credo che sia un ottimo oggetto in quanto rispetto ai cinesi permette di fare fotografia e rispetto agli altri ... costa un terzo ma a prestazioni non tanto distanti !

Glauco