Prove di Telescopi
MEADE LX200 8" f10

Soffertissimo primo strumento serio in mio possesso. Difficilmente acquistero' mai piu' altro della casa californiana. Vediamo di illustrare i motivi di cotanto odio. (*)

Il Meade LX200 e' uno strumento ottico in configurazione Schmidt-Cassegrain da 8 pollici (20cm) di specchio, una focale di 2 metri per un rapporto naturale f10. Puo' essere portato ad una focale di circa 1 metro e venti con i riduttori del caso, il rapporto focale scende a f6.3 ma aspettatevi una bella vignettatura sul fotogramma . Strumento estremamente diffuso anche per via del suo sistema di puntamento attivo tutto sommato abbastanza preciso (quando funziona).

A chi puo' andar bene un simile strumento? A chi non fa sul serio. E' lo strumento adatto per il principiante che non sa (o ha poca voglia di capire) come rintracciare gli oggetti in cielo, e' lo strumento adatto per chi non fa fotografia seriamente (il CCD e' un'altra cosa...), e' lo strumento adatto per chi compie 1 o 2 osservazioni al mese, e' lo strumento adatto per chi non itinera alla caccia di cieli bui, e' lo strumento adatto per chi non guarda luna e pianeti, per chi ama la visione di insulsi fiocchetti luminosi di mag 12. Entriamo nei dettagli.

Il peso

L'LX200 8" pesa 18kg nella sua parte piu' piccola, sostanzialmente e' intrasportabile ad alta quota e comunque solo nella sua ingombrante e poco pratica scatola. Esiste anche un "borsone" ma quando saprete il prezzo capirete che e' come se non esistesse. In pratica non puo' essere messo in uno zaino, neanche in uno a gerla. Non puo' essere trasportato in giardino da vostra moglie perche' non riuscira' mai a sollevarlo fino all'altezza della testa equatoriale. E' il telescopio da balcone, da osservatorio fisso o da facchino.

I motori

L'LX200 usa dei motori a corrente continua esattamente uguali a quelli delle macchinine da pista (la cara Polistil, ricordate?). Per giunta alimentati a 18Volt, per rendere la cosa piu' complicata. I suddetti motori sono strutturalmente fragili. Come se non bastasse il gruppo di riduzione e' composto da ingranaggi di materiale plastico. Il gruppo di riduzione in caso di malfunzionamento non puo' essere smontato perche' e' sede degli encoder ottici di rilevamento della posizione che devono essere sincronizzati in fabbrica. Nemmeno l'importatore italiano e' in grado di riallineare gli encoder. I motori degli LX sono soggetti a frequenti rotture, e' una fatto noto e ampiamente riportato nella piu' grande lista di discussione americana sull'LX, il MAPUG. Ogni rottura comporta, per via di una dissennata e iper-protezionistica politica commerciale dell'importatore la spedizione dell'intero telescopio presso la sede di Firenze, con i rischi e i costi che potete immaginare. Per contro sia i titolari della ditta in questione, sia il tecnico, il sig. Mauro Meco, sono di una squisita gentilezza e disponibilita', questo aiuta ma il problema rimane.

Le ragioni principali di rottura dei motori, con particolare predilezione per quello di declinazione sono tutte derivanti da uno spaventoso sottodimensionamento del motore stesso. In pratica siete costretti a bilanciare BENE il telscopio SEMPRE. Anche se cambiate un oculare leggero con uno pesante. Se la cosa e' tollerabile con gli oculari diventa un incubo totale in fotografia. Se il motore lavora col carico anche leggermente sbilanciato si rompe, subito o in capo a un anno, dipende da quante volte lo usate. Se siete tipi da una osservazione al mese il vostro LX durera' una vita, se come me siete fuori un centinaio di sere all'anno non finirete un anno solare senza una sostituzione. Le soluzioni meccaniche adottate dalla Meade sono in conclusione grossolane e poco funzionali. Tutta la taratura e' affidata al buon senso e alle prove. Per esempio, un non corretto posizionamento del motore in declinazione, con conseguente accoppiamento troppo lasco o troppo stretto delle meccaniche porta ad errori notevoli nel sistema di puntamento automatico. Il vostro strumento potrebbe essere ben accoppiato o no. Se avete problemi nella precisione di puntamento verificate se questi sono in declinazione.

La ricerca automatica

Ovvero un prenderci. La precisione varia enormemente da un esemplare all'altro, per via della criticita' degli elementi che ho descritto. Avendo smontato e rimontato innumerevoli volte il mio esemplare posso confermare questa casualita', ho ottenuto configurazioni con precisioni incredibili ( goto da giove a saturno a 270x con il bersaglio al centro dell'oculare) e configurazioni con precisione inaccettabile (appena dentro al campo del 26mm). Come quasi tutto in quel telescopio: dipende. Dipende se il vostro esemplare e' in ordine, se il tecnico ne aveva voglia quel giorno, se non ha preso urti, se siete fortunati.

A sinistra il Meade LX200 8". L'unica cosa davvero ineccepibile di questo strumento e' il cerchio di declinazione, davvero grande.

Appare evidente la difficolta' di montare qualsiasi strumento in parallelo per questioni relative al bilanciamento

L'alimentazione

L'LX lavora col suo riduttore di tensione da 220V a 18V. Tutto il sistema deve essere alimentato a 18V. Non esistendo batterie da 18V siete costretti a comprare l'apposito elevatore di tensione, che costa una follia. Oppure potete attrezzarvi a triplette di batterie da 6V come ho fatto io. Perche' 18V ? Semplice, per andare piu' veloci del Celestron. Per far correre i motori a quella velocita' tanto decantata nelle pubblicita' 12V non bastano. E allora su a 18. Sapete qual'e' la parte divertente di questa storia? Che a slew 8 cioe' al massimo della velocita' il telescopio e' inutilizzabile. La precisione di puntamento e' inaccettabile (si casca da quelle parti, spesso fuori dal 26mm in dotazione), i motori urlano dal dolore e l'amperometro segna fino a un ampere di assorbimento quando i motori partono e si fermano (tutto normale dicono...tutto normale per una cosa fatta male, dico io). La perla che chiude la vicenda dell'alimentazione a 18V e' infine la presenza di un riduttore di tensione appena dietro il connettore. In pratica i 18V servono solo ai motori, tutto il resto funziona (ovviamente) a 5V. Ora, una caduta di tensione di 13V non e' uno scherzo in termini di calore. L'integrato (un volgare 7805, neanche protetto) che deve ridurre la tensione non e' adeguatamente raffreddato e quindi, se fate sforzare i motori si cuoce. Ma cuocendosi, non essendo stato utilizzata la autoprotezione presente, cuoce la scheda madre. Per ovviare a questo casino vi sarebbe un fusibile all'entrata, ma poi come d'incanto ne troviamo un'altro piu' basso come valore e piu' rapido nel cavo di alimentazione. Insomma un pasticcio dei peggiori. E se qualcosa si rompe sono milioni e viaggi a Firenze perche' non troverete nessun pezzo di ricambio da nessuna parte.

L'uso fotografico

Tutto bene fino a quando usate un 135mm. Provate a caricare su una montatura a forcella di modeste dimensioni come quella dell'LX un Pentax75 e poi cominciamo a ridere. Diciamo pure che e' un disastro. La forcella e' sostanzialmente in-bilanciabile. Il bilanciamento azimutale puo' essere in un qualche modo ottenuto, aumentando lo sbraccio del contrappeso ma il problema non risolvibile e' l'autorotazione radiale della forcella. Il sistema casca di qua' o di la', e sforza enormemente il motore in AR, e il cerchio si chiude...

Otticamente parlando io ero venuto in possesso di uno strumento decentemente lavorato (preve effettuate con un laser davano correzione tra 1/6 e 1/8 lambda ma conosco qualcuno a cui e' andata peggio). La regola aurea rimane sempre la stessa: dipende. Tutta la produzione Meade "dipende". Anche lo shfit dello specchio durante la messa a fuoco "dipende". Nel mio strumento era quasi zero, la calcolai in 30, 40 arcosecondi. Altri che ho conosciuto hanno dovuto cambiare lo strumento perche' non riuscivano a focheggiare con un CCD da un terzo di pollice. In sostanza e' un problema serio, sul MAPUG troverete tonnellate di materiale a riguardo ma a mio avviso di scarsa utilita' a meno che non siate disposti a sventrare completamente il vostro strumento. L'unico suggerimento che ho trovato veramente azzeccato e che a me ha dato buoni risultati e' quello di avvitare e svitare fino in fondo la vite di scorrimento dello specchio almeno una volta al mese (dipende da quanto usate lo strumento, io lo facevo una volta al mese) al fine di redistribuire il grasso su tutta la vite.

(*) Le cose cambiano, questa recensione e' del 1998, si legga la prova del 10" f10 UHTC.