Prove di Telescopi
Vixen VMC200L

Schema ottico molto particolare, una sorta di maksutov "al risparmio" utilizzando solo una piccola porzione del menisco. Il tubo e' aperto, come se si trattasse di un Cassegrein, il primario e a f2,5 (come il C9 Celestron e a differenza dei Meade che sono f2, con i problemi di coma e di aberrazione sferica che un f2 comporta) e il secondario e' preceduto da un gruppo di lenti che il fascio ottico attraversa due volte per un rapporto focale risultante di f9,75. Chicca finale un focheggiatore a cremagliera, niente mirror shift. 200 mm di diametro per 1950mm di focale, 6 kg di peso. Fatte le premesse... ecco la storia.

Quando il mio amico Lele mi disse che voleva comprare un VMC200L storsi un poco il naso. Vixen produce ottime ottiche, decisamente migliori dei due bottegai americani Meade e Celestron (e comunque almeno Celestron ha alcuni prodotti davvero validi, come il C9 e il C11), il rifrattore NA120 che ebbi anni fa era davvero ben riuscito. A favore del VMC c'era anche l'assenza della lastra anteriore, sempre appannata in queste terre di pianura. L'assenza della lastra inoltre sebbene possa favorire turbolenze "di passaggio" permette contemporaneamente di raffreddare lo strumento piu' in fretta. Se non siete pratici non avete idea di quanto un SCT possa funzionare male se non e' in temperatura e il problema e' che non sempre si ha a disposizione un ora prima di osservare (quasi mai durante la settimana...). Questi dunque erano i punti a favore (c'era anche il fatto che costava poco rispetto agli altri ma e' un particolare secondario) ma c'erano alcuni punti a sfavore che ai miei occhi pesavano parecchio. Innanzitutto il secondario e' enorme, piu' del 35% (datemi tempo e vi daro' le misure esatte) e contenendo il gruppo ottico in vetro e' molto pesante. Conseguentemente le razze sono molto spesse (anche qui le misure seguiranno) e, accidenti a loro, sono 4 e sono diritte. Ci siamo chiesti a lungo per quale diavolo di motivo non hanno adottato le razze curve in numero di tre come il Tal 200K. Inoltre lo schema ottico inusuale induce qualche perplessita'. Per chi abita in ambienti suburbani o di prima preiferia agricola (chi abita in citta' e' gia spacciato da anni...) l'osservazione del corpi luminosi rappresenta la gran parte delle osservazioni per cui mettersi in casa un telescopio con un ostruzione centrale cosi' abbondante (notoriamente non indicata per l'alta risoluzione) mi pareva un po' azzardato.
Ieri sera (19 gennaio 2003) il telescopio e' arrivato e il cielo si e' un poco aperto (temperatura appena superiore allo zero, luna quasi piena, passaggi di nuvole in alta quota, umidita' elevata, turbolenza medio alta con momenti di buona visibilita'), telescopio all'aperto da QUATTRO ore, ed ecco le primissime impressioni.
Gli spike dovuti alle razze abbondanti sono visibili quasi subito e su stelle nemmeno tanto grandi, era prevedibile ma non fa ugualmente piacere. Il fuoco e' gradevole e non difficile da trovare anche se da un f (quasi) 10 ci si aspetta maggiore profondita' di campo. Era cosi' anche il C9, probabilmente un effetto del primario a f 2,5. Stelle abbastanza piccole, cielo molto scuro. Questo e' l'aspetto caratterizzante di questa prima sera, il cielo e' davvero scuro, inaspettata (quanto gradita) caratteristica in uno specchio. Lo strumento di riferimento usato e' stato il mio Taka FS128. Le intra ed extra focali sono abbastanza differenti, la sferica e' palpabile anche visivamente nella messa a fuoco dove lo snap test (la sensazione di essere "attirati" verso un punto di fuoco preciso) e' buono ma non perfetto. L'anello piu' esterno e' sensibilmente piu' luminoso e sfuocato. La centratura del secondario non e' facilissima perche' i giapponesi hanno usato viti a passo normale invece che le solite a passo fine... ma sulla collimazione e gli aspetti meccanici aspetto una relazione dal proprietario... che si e' giocato il paradiso a bestemmie (vedi nota). Vi basti sapere che si puo' regolare oltre al secondario anche il primario, il baffle centrale e il focheggiatore... Beh, finite le chiacchere abbiamo cominciato a guardarci qualcosa, Alnitak non e' stata sdoppiata per il seeing pessimo ma il 128 ce l'ha fatta lo stesso a 150x. Nessun problema con Castore ovviamente anche se l'aspetto della coppia era di due sferette nel Taka e di due "fiammate" agitate nel VMC, come ci si aspettava del resto. M42 anche con la luna, la foschia e le nuvole mostrava un notevole contrasto ma per il deep sara' meglio aspettare una sera decente... La luna un giorno dopo la piena mostrava i bordi sommitali della catene montuose (Carpazi) e dei crateri in piena illuminazione (Tycho e Erastotene) di un bellissimo bianco che staccava dal fondo piu' scuro dei mari dando un senso di tridimensionalita' che e' viceversa tipico dei rifrattori. Devo dire che il bordo lunare mostrava anche un tenue orlino magenta. Complessivamente un immagine molto, davvero molto gradevele, paragonabile a 70 ingrandimenti (piu' su vedremo ma non credo sia possibile battere il taka a 3/400x) a quella del 128 (si, a quella del 128, credeteci se vi pare senno' amen). Saturno mostrava poca luce diffusa intorno e la divisione di Cassini abbastanza netta nonostante il seeing pessimo. Visibili solo 3 satelliti. Ha dimostrato gradire fino a 200x, lasciando supporre un limite di 300x in buone condx di seeing. Il Taka ha portato Saturno fino a 350x continuando a mostrare il pianeta piu' grande senza scadimento di qualita'. Giove viceversa, basso sull'orizzonte a inizio serata, appariva sostanzialmente identico nei due telescopi, mostrando solo le due principali bande seppure leggermente irregolari. A fine serata e' apparsa la GRS, ben visibile lo stacco nella SEB ma appena visibile l'ovale pallido vero e proprio. Un pallido accenno di festone dalla NEB ma non confermato. Orlino blu da una parte e magenta dall'altro, appena visibili. Il Taka era gia' in macchina e quindi niente confronto. Test sostanzialmente inutile insomma (io credo che i test di una sera abbiano poco o nessun valore se non li si conducono con due strumenti). Entrambi abbiamo notato che la differenza tra i due telescopi appariva piu' marcata quando passavamo dal Taka al VMC che non il contrario, sicuramente per ragioni psicologiche.
Assolutamente perdente in tutti i sensi il confronto con un Vixen RS150 su Saturno.

Mi sento di dire che si tratti di un ottimo strumento, nonostante l'ostruzione centrale, smentendo ogni mio pregiudizio (e smentendo anche un po' di luoghi comuni). I confronti "a memoria" non contano nulla, lo so bene, ma la sensazione e' stata che fosse superiore anche al C9, il migliore SCT che mi sia capitato di vedere (e di avere) sebbene le stelle a bassi ingrandimenti non siano cosi' piccole ne' come nel C9 ne' come nel Taka. Le immagini di Saturno erano contrastate, abbastanza secche, poca luce diffusa intorno. In condx si seeing come quelle di ieri sera le pur evidenti differenze con il Taka 128 non giustificavano in alcun modo la differenza (mostruosa) di prezzo. L'unica vera seccatura mi e' sembrata venire dagli spike sulle stelle medie/grosse. Insomma... costa poco, pesa poco, non ha la lastra che si appanna, non ha lo specchio che si muove... ma che volete di piu' dalla vita?!?! :)

nota bene: EVO6 su i.s.a. mi ha scritto:

"P.S. Tra le tue prove ho letto quella del VMC200,io sono un felice possessore di tale strumento e devo dire che il problema della collimazione non esiste affatto,addirittura ho smontato varie volte il secondario per fare una baffatura interna, e semplicemente regolando le tre viti del secondario in un attimo si riesce a ottenere una collimazione pressoche perfetta,ho provato a regolare anche il primario giusto per prova e anche li' di problemi non ce ne sono,mentre il focheggiatore è meglio lasciarlo coma cosi' come sta'!!!