Prove di Telescopi
Televue 102
F820mm - dia 102mm - f8
a cura di Stefano Arrigoni

Premetto che queste sono impressioni personali di un astrofilo che sono frutto di osservazioni pur sempre soggettive e non ha lo spirito di fornire un test definitivo.

Il televue 102 in questione è oramai la quarta generazione di rifrattori Apo prodotti da Al Nagler e devo dire che è uno strumento di ottima fattura sia a livello estetico sia a livello meccanico, l’intubazione è eccellente, non esistono viti di collimazione della cella ma non sono necessarie in quanto lo strumento risulta perfettamente collimato, non esistono diaframmi interni a differenza di molti rifrattori Apo di altre marche, in questo caso Al nagler ha preferito rivestire l’interno del tubo con un materiale che assorbe molto efficientemente le luci parassite col vantaggio che si è sicuri che effettivamente l’apertura libera è di 102 mm.

Il punto di forza dello strumento è il focheggiatore che è quanto di meglio si possa immaginare, non esistono giochi e il movimento ha una fluidità eccezionale.

Dal punto di vista ottico l’immagine di diffrazione fornita da una stella è identica sia in intra che extra focale con un errore sul fronte d’onda stimabile in 1/7 – 1/8 PTV.

Risulta un residuo di abberazione cromatica sia in intra che in extra, ma nel fuoco è perfettamente corretta ( che è quello che conta ), infatti osservando a 300 X sia stelle luminose, come Vega e Altari, sia Venere, severo test per qualsiasi rifrattore non è percepibile nessuna traccia di cromatismo.

Per quanto riguarda l’osservazione planetaria si apprezza l’elevata capacità dello strumento di sopportare alti ingrandimenti, su Saturno si possono sfruttare ingrandimenti di oltre 400 X (lente di barlow Televue 2X + Radian da 4 mm), senza perdita di definizione, la Cassini è visibile per tutta l’estensione degli anelli e appare di colore nero inchiostro, evidente anche l’anello C, mentre ben apprezzabili sono le bande sul globo e la calotta polare, su Giove invece in condizioni di seeing eccellenti si possono intravedere dettagli all’interno della macchia rossa mentre sulle diverse bande si riescono a risolvere festoni delicati e white spot.

Una vera emozione è stato osservare il transito dei satelliti sul disco di Giove e qui il Televue ha superato se stesso, il disco di Io sembrava staccarsi rispetto all’atmosfera con una visione che sembrava tridimensionale e risultava nettissimo anche quando transitava sul bordo del pianeta gassoso ( non avevo mai visto una immagine paragonabile con gli strumenti avuti fino a quel momento).

La luna attraverso il Televue è veramente contrastata e si riescono ad utilizzare tranquillamente 300 ingrandimenti e in diverse occasioni mi è capitato di osservare all’interno del plateau di Plato i microcrateri principali ( dimensioni tra 1,7 e 2,2 km ), mentre all’interno del cratere Gassenidi evidenti sono le Rimae di dimensioni di 0,5”.

In una serata di buon seeing ho osservato il Mare della tranquillità ed evidenti erano i 3 craterini Al drin Collins e Armstrong, di dimensioni variabili tra i 2,4 km e i 4,6 km, oltre alle intricate dorse all’interno del Mare stesso.

Infine sulle stelle doppie ( una manna per i telescopi Apo ), sempre in serate di buon seeing si possono riuscire a risolvere stelle al limite del potere risolutivo dello strumento, una serata primaverile del 2003 raccogliendo la sfida di un mio amico ho puntato la Zeta Bootis due stelle di magnitudine 4,5 separate di 0,8” e a 440 X le immagini erano allungate, mentre in un C 8 la Zeta era si sdoppiata ma decisamente l’immagine risultava più impastata.

Sul deep-Sky si evidenzia il limite dello strumento e qui chiaramente l’apertura è quello che conta e anche se l’immagine degli oggetti è deliziosa, riuscire ad osservare con un Panoptic da 35 mm contemporaneamente Antares e M 4 non è una visione che tutti i telescopi possono offrire o osservare l’intero complesso del Velo del Cigno sempre con lo stesso oculare è un emozione che solo strumenti di questo tipo possono offrire, tuttavia è vero che strumenti di 20 cm di diametro mostrano decisamente di più e se il target principale dell’astrofilo è quello della visione di galassiette di magnitudine 13 il Televue non regge il confronto,ma purtroppo non si può avere tutto!