Prove di Telescopi
Televue 101NP
F540mm - dia 101mm
di Damiano Soffiatti

Sono stato in possesso dall'aprile del 2004 dell'ultimo modello apocromatico di casa Televue
Ovvero l'NP101, un rifrattore dialitico del diametro di 101mm 540 di focale a 4 lenti ,accoppiate 2 a 2. Appena vedi lo strumento adagiato nella borsa appositamente sagomata te ne innamori subito, perche' l'occhio si sa, vuole la sua parte...
La verniciatura bianca a buccia d'arancia trasuda da tutti i pori l'idea di non facile scalfittura. Non l'ho comunque appurato...! Fuocheggiatore, culla e paraluce in alluminio anodizzato nero danno un tocco elegante allo strumento. Lo guardi, lo sollevi e ti domandi come un cosino cosi corto pesi cosi tanto! Saranno le 4 lenti??? Ma e' cosi bellino che glielo perdoni.

A dire il vero qualche pecca ce l'ha: una e' il tappo filettato con un passo bastardo, che difficilmente riesci ad avvitare al primo colpo.
Non so se la scelta sia imputabile ad una momentanea paresi mentale dei progettisti, oppure ad una finezza incomprensibile ai piu', certo e' che io avrei preferito un tappo in plastica a pressione. Anche perche' svita e riavvita, inevitabilmente qualche rimasuglio si deposita sulla lente.

Il diagonale viene bloccato al fuocheggiatore con una sola vite. Se ce ne fossero state 2 non avrebbero sicuramente sfigurato visto il costo! Infatti il "piccolo" grazie ai nostri deliziosi rivenditori parte da 4800 euro e manco ti danno un cercatorino. E' vero che se punti ad occhio dentro ad un comunissimo Plossl da 20mm trovi quello che cercavi.. ma... e' anche vero che dentro a 4800 euro ci stanno mediamente 4 mensilita' italiane.

Appena muovi le manopoline della messa a fuoco  hai un mancamento inversamente proporzionale alla qualita' dell'ultimo fuocheggiatore che avevi toccato prima. Assolutamente morbido e fluido in tutta la sua escursione e si comincia a dimenticare tutte le sfumature negative.
Il paraluce retraibile che lo porta ad una lunghezza veramente portatile e' stata una gran mossa che adesso casa Taka sta copiando.

Nelle righe pubblicitarie si legge "no aberrazioni di nessun tipo fine del test., miglior apo da 4" in commercio". Fantastico specchio per le allodolole. Conclusione ,io sono stato un allodola. Ma grazie ad una favorevole configurazione planetaria, "astrologicamente parlando", ho avuto modo di farmelo arrivare da quei paesi dove i prezzi sono piu' ragionevoli.
L'ho continuamente confrontato col Tak FS102 su tutto ed in tutto, anche con levatacce, pur di beccare la lunazione giusta e cogliere ove possibile le differenze in alta risoluzione.

Che dire? In assoluto sono 2 le cose che mi sono piaciute di piu' di questo apo rispetto al Tak.
L'apocromacita'  vera, autentica che ti permette di osservare un Venere senza residui cromatici o il contorno della luna assolutamente neutro, qualsiasi sia la fase.
Idem per i pianeti. Hai la sensazione che il colore che vedi attraverso le sue lenti sia quello che vedi ad occhio nudo senza filtri giallini o altro, per camuffare gli errori d'onda nella banda visibile. Ho insomma, apprezzato la colorazione reale.
Poi il grande campo. Ovvero la possibilita' di osservare con una manciata d'ingrandimenti il cielo dove con 25x stanno dentro tranquillamente oggetti Messier estesi come le Pleiadi. Dalla montagna o da cieli bui con un filtro UHC vedi splendidamente nella loro interezza le nebulose piu' significative, sempre in relazione al diametro. Grazie alla sua trasportabilita'  lo si puo' facilmente portare in rifugi di montagna, montandolo su ordinari cavalletti tipo Manfrotto. Ci avete mai guardato dentro con un Nagler da 31mm?? No?? Beh neanch'io...! :)) , ma guardarci con un semplice 30mm 80 gradi di campo e' un vero uno spettacolo seppur limitato dalla lavorazione (non all'altezza) dell'oculare.
Viceversa, nel planetario cede qualcosa e compete col FS102 fino a 180x su tutti gli oggetti.
Oltre i 180x, il tak spadroneggia dalla luna, ai pianeti, alle doppie.

Non fraintendetemi. Si vedono gli stessi particolari ,ma piu' incisi nel giapponese.
Quello che ho potuto constatare e' che l'NP101 era piu' sensibile al seeing. Ovvero se messi in esterno nello stesso istante (acclimatati) al momento dell'osservazione il bordo lunare era piu' in movimento nell' americano che nel giapponese.
Se si osservava con un buon seeing si individuavano gli stessi craterini come il cratere F vicino ad Ariadeus,il cratere A di Sabine, Manners A e B tutti nel Mar Tranquillatis. Ho individuato crateri come Collins appena percettibili, ma presenti. Quando il seeing era scarso nel Tak si notavano alla prima occhiata, mentre nell'americano dovevi stare immobile sperando in un attimo di tranquillita' . Qualunque fosse stato il seeing non sono mai andato oltre i 250 ottenuti con una barlow Televue ed uno zoom 3-6 Televue..
Le doppie si sdoppiano come nel Tak ,ma forse qua la differenza e' meno tangibile, le stelle hanno i loro bravi anelli di diffrazione e sfuocando in intra ed in extra effettivamente non ci sono errori macroscopici e le figure sono quasi identiche. Quel quasi si traduce in un  pelino di sferica in extra focale e gli anelli un tantino piu' impastati. Ho sdoppiato Theta aurigae tranquillamente qualunque fosse stato il seeing.

In conclusione, relativamente all'utilizzo che ne ho fatto, non lo suggerisco come strumento per chi da' alta priorita' all'osservazione planetaria. Per la sua focale si presta alla foto chimica e alle riprese CCD, certi della bonta'  nell'intero campo che copre. Sotto cieli bui puo' dare molte soddisfazioni nel visuale sul DEEP esteso, grazie ad un campo di 5 gradi degno di un binocolo. La luna si vede col la sua colorazione reale a qualsiasi ingrandimento e se non si supera i 250x  la sua visione e' molto appagante.
Nel planetario perde significativamente solo su Giove oltre i 180x. L'ho confrontato poi con un F8 forse tra i migliori in auge (FS102Tak ndr). Lo ritengo uno strumento per perfezionisti, per gli amanti della pellicola e CCD, nonche' per esteti dell'ottica in generale. Anche l'osservazione nel diurno e' uno spettacolo garantito, a 15x le venature delle foglie ,i colori dei fiori, le piume degli uccelli privi del minimo cromatismo sono una vera chicca per l'occhio.