Prove di Telescopi
SKY WATCHER Newton 200/1000 f/5

prova a cura di Fabio Genugu

TEST SKYWATCHER 200 f/5 EQ5

Ho acquistato questo telescopio di seconda mano lo scorso febbraio dopo essermi sbarazzato del precedente acquisto, un Celestron Nexstar 4, MC da 100mm f/13 computerizzato, giocattolo costoso che a mio modesto parere ha senso solo come secondo strumento da viaggio. Quando l'ho comprato purtroppo ero affetto dalla febbre da GoTo ma non potevo permettermi un LX200; non ci ho messo tanto a subire le conseguenze di questo errore: osservazioni noiosissime, con il tele che faceva tutto da solo, oltre che infruttuose, vista la piccola apertura. Con lo Skywatcher sono ritornato al concetto di telescopio semplice ma efficace e divertente (il primo è stato il 114).

Qualche dato: è un newtoniano con specchio primario con diametro di 203mm e secondario (per fortuna incollato al suo supporto in modo che sia leggermente fuori asse) con asse minore di 52mm,sorretto da 4 razze sottilissime; l'ostruzione che ne deriva è circa 0,27, un buon valore per l'osservazione planetaria (in questo campo però i problemi si riveleranno di ben altra natura). Gli specchi sono di comune vetro industriale, per di più il primario ha uno spessore di soli 3cm per cui può essere controproducente (a detta di ZEN) la rifigurazione; il primario è sorretto per i bordi da una cella metallica con 3 coppie di viti per la collimazione; naturalmente anche il secondario è regolabile, così come le 4 razze che lo sorreggono. Il tubo ottico con cercatore e un oculare sfiora i 10kg, praticamente il limite per la EQ5 che però, almeno in visuale, si comporta bene. Mi è stato fornito con un cercatore 9X50, Barlow acromatica 2X della Celestron, adattatori da 50,8mm e 31,8mm (il focheggiatore ha un diametro interno di 60mm) quest'ultimo è filettato per accogliere un anello T2, cannocchiale polare ?X14, 2 contrappesi da 5,5kg l'uno e, unica concessione all'elettronica, motorizzazione in A.R. e Dec con pulsantiera a 3 velocità: 2X, 8X, 16X. L'unica nota stonata è il treppiede, una schifezza fatta di alluminio e plastica che reggerebbe a malapena un 114 e che è in grado di trasformare il 200mm in un gigantesco diapason sempre in risonanza; l'ho sostituito con un treppiede in legno costruito da un astrofilo emiliano, Maurizio Locatelli. Tutto il resto è OK: il cercatore è luminosissimo e mostra stelle puntiformi per metà del campo di 5° ma manca l'illuminatore (curioso il sistema di allineamento: due viti e un pistoncino spinto da una molla, l'allineamento è velocissimo ma instabile. Ho rimpiazzato il pistoncino con la classica vite!); il fuocheggiatore è un po' duro e mostra un leggero image-shift quando si inverte il moto, peraltro fluido; la EQ5 (nella seconda versione, che utilizza 2 cuscinetti a sfere in AR e un grasso migliore per la lubrificazione) in questo caso lavora al limite e non la utilizzerei in fotografia, ha movimenti fluidi, senza scatti e con giochi contenuti; i motori sono comandati da una pulsantiera che prevede 3 velocità di correzione e l'inseguimento per l'emisfero sud, il tutto alimentato da 4 pile da 1,5V. Non posso misurare l'errore periodico ma, con uno stazionamento polare abbastanza preciso, una stella al centro di un campo reale di 7' (333X) sparisce non prima di un decina di minuti: per me è una buona prestazione! Il backlash in declinazione alla velocità 2X è di 8 secondi, forse troppi per la fotografia. Ma passiamo al test sul cielo. Premetto che prima di iniziare le osservazioni controllo sempre la collimazione e lascio acclimatare il tele per 1 ora; osservo sempre la sera, dal tramonto fino alle 2, dalla costa sud-occidentale della Sardegna, quindi ad un orario e in un luogo che di certo non favoriscono l'alta risoluzione (quando non c'è lo stramaledetto maestrale c'è la brezza che spira dall'entroterra verso il mare!). Rarissimo il seeing II, mai visto il seeing I.

STAR TEST:

Una stella di 2a magnitudine a 200X (Or 5) in extrafocale mostra anelli nitidi separati da spazi scuri, l'anello più esterno è un po' più luminoso ed è separato dal resto della figura da un anello scuro; in intrafocale la figura è immersa in tanta luce diffusa, gli anelli sono meno luminosi e più sfumati, il primo anello è più luminoso ed è separato dal resto della figura da un anello scuro (errore zonale), l'ombra del secondario è leggermente più grande che in extrafocale; il fuoco è un po' difficile da ottenere e la figura di diffrazione è visibile solo con seeing più che buono: si vedono 3 brillanti anelli concentrici attorno al disco di Airy e altri 3 più esterni e molto più deboli; abbondante la luce diffusa tutt'intorno. E' curioso il fatto che gli anelli appaiono "rotti" in 4 punti e che il disco di Airy assomiglia a una crocetta quando il seeing non è buono, mentre nei momenti di calma (rari e fugaci) il tutto si ricompone e il disco di Airy diventa una piccola sferetta luminosa. Ben visibili gli spikes attorno alle stelle fino alla 4a magnitudine. A voi l'interpretazione...

OSSERVAZIONE DEL 19/05/03 23:00-1:30 :

Seeing II-III (miracolo!!!), brezza leggera, trasparenza molto buona.

Epsilon BOO (sep. 2,8"): sdoppiata a 125X (PL TeleVue 8mm), più bella a 200X (Or Vixen 5mm).

Zeta BOO (sep. 0,8"): a forma di 8 a 333X (Or 6 + barlow 2X acromatica), a 400X (Or 5 + barlow 2X) è visibile a tratti lo spazio scuro fra le componenti che sembrano due sferette bianche di uguale luminosità.

Gamma CrB (sep. 0,8"): non risolta. A tratti appariva allungata a forma di goccia a 400X.

Gamma Vir (sep. 1,8"): si è rivelata più difficile del previsto, forse per la luminosità relativamente alta che generava attorno al disco di Airy parecchi anelli e luce diffusa a profusione, oltre che per il seeing leggermente peggiorato. Risolta a 333X, meglio a 400X.

M8 a sinistra e M104 a destra

OSSERVAZIONE DEL 30/05/03 23:00-00:00:

Questa sera mi sono deciso ad affrontare i 50km che separano casa mia da una cima a quasi 900m, che si trova nel territorio di Santadi, per disegnare qualche galassia.

La trasparenza allo zenit è buona ( magn. 5,5 a occhio nudo), anche il seeing non è male (III di Antoniadi), quasi totale l' assenza di vento (strano!). Peccato per le luci di Cagliari verso NE che di fatto impediscono al crepuscolo di lasciare spazio alla notte, effetto reso ancora più fastidioso dalla diffusione della luce per mezzo dell'abbondante tasso di umidità, per cui anche dalla parte opposta il cielo rimane chiaro. Un mezzo disastro..... Fingendo interesse, decido ugualmente si sondare la capacità di raccogliere luce del mio telescopio puntando alcune stelle della sequenza polare (in quella zona magn. <5 a occhio nudo) e....sorpresa! A 125X con un PL8 TV è visibile con visione distolta una stellina di magn. 14,2 (!). OK, sapendo dove guardare è molto più semplice, comunque è in assoluto una prestazione notevole. Con visione diretta invece si supera tranquillamente la 13a. Sulla scia dell'entusiasmo decido che la prima galassia di questa sera sarà M104, il Sombrero, immersa nella foschia a una trentina di gradi sull'orizzonte (chissenefrega, mi sento invincibile stasera!). La magnitudine limite ad occhio nudo in questa zona è intorno alla 4a. Il cielo rimane chiaro anche a 125X; monto il filtro Baader SkyGlow e il fondo cielo diventa un po' più scuro ma la galassia in parte sparisce; provo con un OR6 (167X) e la visione è esteticamente più impressionante, M104 occupa 1/3 del campo di 15', il contrasto è migliore che a 125X ma si perdono i dettagli più elusivi. In definitiva 125X sono il migliore compromesso: appare come un fuso lungo circa 6' in direzione NE-SW la cui luce diminuisce gradualmente dal centro verso l'esterno. A tratti è visibile un nucleo quasi puntiforme. La figura è asimmetrica, infatti appare più elongato il lato a est rispetto al centro. Il lato meridionale del "fuso" si staglia netto sul fondocielo, segno che sto osservando la banda di polveri che taglia in due la galassia. Solo con la visione distolta è visibile la debole luce dell'altra metà del bulge, quella più sottile ed elusiva. A circa 2' a NE del nucleo è visibile una debole stellina, di 13a forse. Mai vista M104 così...Purtroppo ho dovuto interrompere qui le osservazioni per colpa di nubi cirriformi in arrivo da ovest.

OSSERVAZIONE DEL 22/06/03 03:45-04:40 :

Vento assente, trasparenza ottima....seeing IV (?!?!?)

MARTE: quelle che inizialmente sembravano condizioni ideali per l'alta risoluzione si sono invece rivelate le peggiori, non appena ho accostato l'occhio all'oculare da 5mm. Il pianeta rosso tremolava in continuazione, i pochi elusivi dettagli li ho ottenuti durante i rari istanti di calma utilizzando l'OR5 (200X) e l'OR6+Barlow2X (333X). Per fortuna il motore in A.R. insegue bene, così devo solo limitarmi a tenere l'occhio attaccato (sigh!) all'oculare OR5. La causa di questo "insuccesso" dipende in gran parte dall'altezza di Marte sull'orizzonte, al massimo una quarantina di gradi, che sono pochini per pretendere di osservare dettagli fini; comunque ho l'impressione sempre più netta che, per la zona da cui osservo, 20cm siano già troppi per l'osservazione planetaria; sono sicuro che nelle stesse condizioni, con un rifrattore da 10cm, avrei visto di più e meglio. Quello che più mi ha impressionato è stato notare come i dettagli, tranne la calotta polare, evidentissima da subito, siano restii a mostrarsi tutti insieme, si concedono poco a poco, anche se il seeing rimane quello schifo che è per tutta la durata dell'osservazione; potere dell'occhio....o dell'immaginazione, chissà ;) -scherzi a parte, le formazioni che ho riportato nel disegno sono sicure, alcune al limite della percezione, altre evidenti, tutte viste più volte-. Comunque mi sono divertito, è la prima volta che riesco a vedere qualcosa nel disco di Marte.

OSSERVAZIONE DEL 24/06/03 23:00-02:40:

Leggera brezza, trasparenza ottima, seeing IV; purtroppo il piazzale è inondato dalla luce dei lampioni che rischiara tutto il settore meridionale del cielo, mentre il nord e lo zenith sono sufficientemente scuri. La magnitudine limite a occhio nudo varia dalla 5a allo zenith fino alla 4a verso sud.

M57: è chiaramente visibile come oggetto non stellare gia a 33X ma ottengo una migliore visione con un TELEVUE PL8 cioè a 125X, a cui ho avvitato un filtro Baader SkyGlow per smorzare il fondo cielo. Appare come una ellisse grande circa 1', poco schiacciata e elongata nel senso NW-SE, con un profilo netto e ben "staccato" dal fondo cielo.

Il buco centrale è ben visibile, con e senza filtro, e si mostra molto più scuro rispetto all'anello esterno ma più luminoso del fondo cielo. Sia il buco che l'anello che lo circonda hanno una luminosità regolare, senza chiaro scuri. Dopo molti minuti con l'occhio all'oculare ho potuto notare che tutta la nebulosa è avvolta in una luce evanescente, quasi indistinguibile da fondo cielo, che forma un sottile anello dai bordi sfumati. E' la prima volta che vedo M57 "a colori": è di un azzurrino chiaro chiaro, tanto leggero che all'inizio pareva bianco (cioè come si mostrava nel 114). In direzione ovest è chiaramente visibile una stella di 13a.

-disegno-

M8: deludente, viste le condizioni di quella parte del cielo. A 91X con TELEVUE PL11 e filtro SkyGlow è visibile solo la parte centrale, quella che circonda l'ammasso aperto. La parte più luminosa circonda una stella di 6a a NW dell'ammasso stellare e si unisce ad un arco più debole che attraversa la parte più concentrata del suddetto ammasso. Queste due nebulosità formano un'ansa che separa la stellina di 6a dalla parte centrale dell'ammasso aperto, forse è grazie a questa che M8 e stata chiamata nebulosa Laguna. E' più difficile spiegarlo che disegnarlo....

-disegno-

Velo del Cigno: ero molto scettico verso la possibilita di scorgere qualcosa, eppure ho aspettato che il Cigno culminasse e ho inquadrato 52 Cygni con un ULTIMA 30 (33X e 1,5° di campo). Incredibilmente riuscivo a scorgere con difficoltà e in visione distolta un debole "sbuffo" che dalla stella si allungava per 1/2 grado verso SW; sapendo che questo è l'arco più orientale del sistema di gas eiettati dalla supernova, ho spostato lentamente il tele verso ovest facendo attenzione a notare eventuali variazioni della luminosità del cielo e, 3° a ovest di 52 Cygni, un enorme arco di circa 1° quasi riempie il campo oculare mostrando debolissime variazioni di luminosità in tutta la sua lunghezza. Dei due archi, quest'ultimo è sicuramente il più luminoso, anzi il meno debole. Il tutto è immerso in un fitto nugolo di piccole stelle. Ovviamente montando il filtro SkyGlow il contrasto aumentava ma non comparivano nuovi dettagli. E io che pensavo che fosse un oggetto impossibile sotto cieli suburbani! Per confronto vi espongo l'osservazione del Velo con il Nexstar 4 (Mak da 10cm f/13) effettuata l'anno scorso sotto il cielo limpido di P.ta Sebera (980m s.l.m.): con il 30mm (43X e 1,2°) i due veli si distinguevano dal fondo cielo con visione distolta, mostrando luminosità uniforme. Monto il filtro OIII ed è come mettere gli occhiali! Il cielo è nero pece e i veli mostrano chiaroscuri, in particolare in quello occidentale appaiono facilmente numerose striature, ben visibili nelle foto a lunga posa. Impossibile inquadrare per intero ciascun velo, quello occidentale era ampio 2°, l'altro circa 1°! Insomma, una visione sicuramente più dettagliata rispetto a quella che mi ha regalato il 200mm dalla periferia di Carbonia.

UPGRADES: a parte il treppiede, sostituito, e il supporto del cercatore, migliorato, ho provveduto ad altri due ritocchi. Il primo riguarda le razze del secondario che sono sì sottili ma hanno una verniciatura nera lucida che non aiuta l'abbattimento della luce diffusa, anzi all'oculare gli spikes sono piuttosto invadenti, soprattutto ad alti ingrandimenti; con 8 strisce di feltro autoadesivo la situazione migliora sensibilmente.

Il secondo riguarda la pulsantiera che, non avendo appigli, rimane a dondolare durante l'osservazione; l'ho risolto applicando del velcro "femmina" sulle gambe del treppiede e il relativo "maschio" sul dorso della pulsantiera. Questo sì che è lusso.....

CONCLUSIONI:

Questo newtoniano cinese mi va proprio a genio: è luminoso, sufficientemente corretto per un uso non esasperato, pesante ma ancora facilmente trasportabile, e costa poco più di un dobson della stessa apertura (ora questo diametro con il marchio Skywatcher viene fornito solo con la HEQ5 e per meno di 1000euro, ancora più raccomandabile). Lo consiglio agli osservatori visuali (ma anche fotografici, basta metterlo su una G11, che è quello che farò io) del cielo profondo che, se hanno la fortuna di disporre di serate con buon seeing, possono senz'altro osservare i pianeti senza inorridire. Penso che sia particolarmente indicato come primo strumento, soprattutto se c'è una solida motivazione (sufficiente almeno a scarrozzare più di 40kg di telescopio!) oltre che la possibilità di lasciarlo montato in giardino ;) anche considerando il fatto che un telescopio del genere non presenta alcuna difficoltà in più del 114, è solo più pesante; anzi la sua apertura, quasi "definitiva", elimina quel senso di inadeguatezza della propria strumentazione che mi ricordo di aver spesso provato anni fa e che porta inevitabilmente alla corsa verso il "più potente", vera gioia dei vari venditori di strumentazione astronomica. Insomma, se non esco ad osservare è perchè o piove, o non ne ho voglia, il tele non ne ha colpa.