Prove di Telescopi

Syntha Gregory Maksutov - 127mm F1500

"Senza parole... E' come sono rimasto guardando dentro questo Mak da poco meno di 500 euro. Ok, non sara' mai uno strumento fotografico a f12 ma vi giuro che le prestazioni su Luna e Pianeti sono paragonabili a quelle del mio Taka FS102. Ho detto paragonabili, non simili... Ovviamente il taka e' un'altra musica ma le immagini prodotte dal mak in questione sono di un contrasto superlativo, assolutamente superiori a tutto cio' che mi e' passato per le mani di fascia bassa." QUESTO ERA QUELLO CHE SCRIVEVO qualche giorno dopo l'acquisto. Nel corso dei mesi pero' questo entusiasmo si e' un po' raffreddato. Sui campi stellari la sensazione rimane ottima, come sulle doppie ma su Giove Saturno e la Luna le prestazioni sono rimarchevoli SOLO se il seeing e' PERFETTO. Altrimenti l'elevata ostruzione si sente pesantemente. Probabilmente qualche problema nasce anche dalla intubazione, molto "a misura" che mantiene le correnti interne all'interno del fascio ottico. Quando la temperatura e' di 5/7 gradi sottozero il 127 fatica a stabilizzarsi completamente. La sensibilita' alla turbolenza e' evidentissima se confrontata con quella presente nell' FS128 che ha lo stesso diametro. Non so se lo consiglierei a chi abita in citta' attorniato da riscaldamenti accesi. La trasparenza delle ottiche e' deludente, il confronto con l'FS128 e' impietoso, non in termini di resa ottica, parlo proprio della luminosita' dell'immagine lunare; anche Saturno e Giove sono sempre un po' marroncini quando si va sui 150/200x.Le centriche sono nette anche se il primo cerchio e' piuttosto grosso, nessun cromatismo residuo (in asse), solo una leggera tensione sul menisco.
Sulle stelle doppie e' incredibile, sdoppia Epsilon Lyrae 1 e 2 a soli 100x. Confrontato con un Vixen RS150 perde (di poco) su tutto il fondo cielo e vince su tutte le doppie. Il confronto su Saturno non e' stato eseguito con sufficente calma ma sembrava che il Vixen fornisse immagini leggermente migliori in virtu' solo della loro maggiore luminosita'. Sul profondo cielo fa quel che puo' come tutto cio' con meno di 25 cm di diametro.

In condizioni normali l'ingrandimento ottimale a mio giudizio e' 150x, in condizioni superiori alla media si puo' arrivare a 200/250x almeno su luna e pianeti. Sulle stelle doppie ragionevolmente luminose abbiamo spinto fino a 400x con profitto (anche se con molto buio...). La cella e' collimabile con un sistema perverso di 6 viti, 3 a spinta e 3 in tiro disposte a 120 gradi. Ci vogliono 2 ore per capire e 5 minuti per fare la collimazione. La messa a fuoco e' regolare con un poco di (fastidioso) backslash nella manopola. NESSUN mirror shift... da non credere... ci riescono questi qui e non ci riescono alla Meade.. ah ah ah !!! La presa in culatta e' fuori standard e non si possono attaccare accessori degli SCT.
Guardando Saturno in questi sere d'autunno, con una divisione di Cassini nettissima mi chiedevo quanto avrei voluto uno strumento del genere a 12 anni, invece del mio rifrattore F1200 da 75mm in cui si vedeva poco e niente...
Alcune prove fotografiche
Entrambe queste pose sono state prese durante una sessione di taratura dell'autoguida, il cielo era pessimo, molta foschia e luna piena, nonostante questo...

M13, 5 pose da un minuto, 15 gradi sopra l'orizzonte...

M57 singola posa da 1 minuto

La luna su pellicola SFX BN 400 ASA 1/15sec
La risoluzione e' quella che e' perche' 400 asa sono tanti e la grana non scherza, d'altra parte lui e' un f12 e quindi...

La vignettatura sul formato 24x36 e' severa, e' probabilmente meglio usare questo strumento con un CCD... poi ognuno si fa del male come crede...