Prove di Telescopi
Test telescopio Ziel Cosmo 10

Prove a cura di Roberto Porta (Photallica).

http://digilander.libero.it/photallica/provedi.htm

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INTODUZIONE:

Dopo aver testato questo strumento non mi sembra un’eresia affermare che il livello qualitativo della produzione cinese sta cambiando. In meglio! Purtroppo la serata non è stata l’ideale per testare a fondo uno strumento a causa della foschia; spero di rifarmi in seguito.

ASPETTO ESTERNO:
Abbiamo a che fare con un rifrattore da 10 cm f/10 e quindi con un bel tubone lungo poco più di un metro. La prima cosa che si nota (e preparatevi a sorbirvi questo tormentone!) è la cella portaottica che, essendo registrabile, è decisamente più massiccia del solito. Per il resto il tubo ottico appare ben curato, leggermente sopra la media dei soliti rifrattori cinesi. Nella norma la montatura equatoriale (identica alla Celestron CG-4) e il “solito” treppiede in alluminio e plastica, unica nota stonata di questo telescopio. A corredo vengono forniti 2 oculari Super (per conoscerne lo schema ottico avrei dovuto smontarli…) da 10 e 20mm, un diagonale da 31,75mm, un cercatore 6x30mm, un filtro lunare e il cannocchiale polare per la montatura.

OTTICA:
L’obiettivo (doppietto tipo Fraunhofer) mi è parso ben costruito con un buon trattamento antiriflesso (di un vago colore azzurrino). La cella è registrabile, completamente in metallo (addio cellacce di plastica che si deformano col cambio di stagione!) e decisamente robusta. Il tubo ottico contiene 3 diaframmi a lama di rasoio ed il paraluce in metallo è removibile. Il focheggiatore è ottimo, lo stesso che utilizzano i rifrattori da 15cm ed è piacevolmente scorrevole senza scatti e resistenze anomale; qualora risultasse troppo morbido si può azionare la vite di blocco. La lunghissima escursione consente di focheggiare in qualsiasi situazione.

MONTATURA:
Lo strumento è corredato con una montatura equatoriale siglata EQ3; il progetto non è malaccio, nel senso che nel suo piccolo la montatura è sufficientemente stabile per compiere osservazioni visuali anche ad alti ingrandimenti, ma purtroppo a minarne la funzionalità è l’assemblaggio poco curato. Sarò monotono ma secondo me è deplorevole l’assenza del motore in AR, disponibile come accessorio. Purtroppo per il treppiede non c’è nulla da fare, è troppo leggero e non è all’altezza dell’insieme; un punto a favore ce l’ha: è facilissimo da montare ed è trasportabilissimo.

LA PROVA SUL CAMPO:

Le osservazioni di prova si sono svolte la sera del 25-10-01

Condizioni meteo: sereno

Vento: assente

Temperatura: + 12°C

Trasparenza: appena sufficiente

Seeing (Antoniadi): IV (Ottimo)

STAR TEST:

Stelle utilizzate: Deneb e Altair

Sfericità: minima

Cromatismo avvertibile

Coma non rilevato

Astigmatismo non rilevato

Tensionamenti non rilevati

Non mi sembra vero che sto osservando con un telescopio cinese! Stelle quasi perfette anche a 200x figura di Airy degna di uno strumento di gran classe, niente astigmatismo ne tensioni, solo il cromatismo ci ricorda che si sta osservando con un rifrattore acromatico con una focale non sufficientemente lunga. Tuttavia mi immaginavo di peggio in quanto si manifesta come un vago alone blu e solo osservando astri molto luminosi.

LUNA

Una bella luna al primo quarto vecchio di 1 giorno ci ha fatto da teatro osservativo in questa serata un po’ avara di oggetti a causa di un po’ di foschia. C’è almeno da dire che il seeing era ottimo, anche se all’inizio non sembrava proprio; il telescopio era completamente installato poco prima delle 19.00 TMEC neppure a 2m di distanza dal mio fido SCT, col quale faticavo quasi a mettere a fuoco… Questo autunno caldo è causa di turbolenza in prima serata e nonostante la calma apparente ci eravamo rassegnati al peggio. Fortuna che nel giro di un’oretta il tutto (ottiche comprese…) si è stabilizzato. Abbiamo osservato parecchie formazioni lunari altamente spettacolari (Ptolemaeus, Alphonsus, Eratosthenes, le Alpi/Appennini, la vallis Alpina, Cassini, tanto per citarne alcuni) e poi abbiamo cercato di mettere alla prova il potere risolutivo del Cosmo 10 con la rima Birt che, se al terminatore, è abbastanza facile, ma dono 1 giorno diviene maledettamente stretta da impegnare anche strumenti quotati. Dopo essermi fatta l’idea della sua estensione osservando con l’SCT 8” ci provo col Cosmo 10 a 200x (oculare Meade PL5 e diagonale di serie); la rima si vede abbastanza bene, si segue il suo andamento ondulato e distinguo il domo “fratturato”. Certo con l’SCT 8” si scorgono anche i piccoli crateri nelle vicinanze ma si sta parlando di uno strumento grande il doppio. Altro test di risoluzione, peraltro fallito, è stato il tentativo di osservazione dei microcrateri interni a Plato; se ne staccavano 3 con l’SCT 8” ma purtroppo nessuno col Cosmo 10. Ci siamo accontentati di osservare una meravigliosa ombra seghettata con tanto di tentativo di “caccia” al famigerato “uncino di Plato”. Nonostante la scarsa trasparenza dell’atmosfera, il Cosmo 10 ha lavorato bene; l’ottica decisamente nitida e l’aberrazione cromatica contenuta (non ho mai usato il filtro giallo durante la prova…) rendono questo strumento molto brillante.

STELLE DOPPIE:

Ho osservato solo epsilon Lyrae entrambe bellissime e separate.

FONDO CIELO

Tra la Luna e la trasparenza atmosferica un po’ latitante non ho neppure provato ed osservare oggetti deep-sky.

PIANETI

La situazione è sfavorevole, Giove e Saturno si levano troppo tardi (il giorno dopo si lavora!) e Marte non ci rende giustizia; l’opposizione corrente del pianeta rosso ha deluso un po’ tutti per via della scarsa declinazione e quella piccola sferetta rossiccia e tremolante è tutto quello che il Cosmo 10 può mostrare.

NOIE E INCONVENIENTI

Il supporto meccanico non è dei migliori e ad alti ingrandimenti le vibrazioni si sono fatte sentire.

CONCLUSIONI

Il Cosmo 10 è un bello strumento, superiore ad ogni aspettativa; personalmente vanta un livello qualitativo (perlomeno a livello dell’ottica) superiore ai comuni rifrattore da 100mm cinesi e non lontanissimo dal Vixen 102M, migliore ma decisamente più esoso per via anche dell’ottima montatura.

Se installato su un “clone GP” farebbe una gran bella figura.