Prove di Telescopi
Vixen VMC200L - 8"

Prove a cura di Roberto Porta (Photallica).

http://digilander.libero.it/photallica/provedi.htm

INTRODUZIONE:

Fin dalla sua presentazione sul mercato, il Vixen VMC200L è uno strumento che ha suscitato in me una notevole curiosità per via del suo atipico schema ottico.

Purtroppo il test è stato frutto di un’improvvisazione per cui sono stati osservati pochi oggetti e con notevole fretta.

Il Vixen VMC200L è un riflettore del tipo Cassegrain-Maksutov modificato da 200mm di diametro e 1950mm di focale.

ASPETTO ESTERNO:

L’aspetto del tubo ottico è simile al precedente Cassegrain di casa Vixen (il VISAC 200), con la sola differenza della lunghezza tubo; il VMC è notevolmente più compatto e a occhio è poco più lungo di un Celestron 8”.

Spicca la notevole culatta con la moltitudine di regolazioni che analizzeremo in seguito.

L’interno del tubo ottico non presenta diaframmi di contrasto ma un uniforme ed apparentemente efficiente nero opaco.

La montatura fornita di primo equipaggiamento è la celeberrima Vixen GP, che non ha certo bisogno di presentazioni;discutibile l’assenza della motorizzazione, disponibile con sovrapprezzo.

Il treppiede di serie è il Vixen AL150, l’esemplare provato disponeva del ben più prestante HAL110.

A corredo dello strumento troviamo il cercatore 6x30, un diagonale 31,75, e un oculare LV20mm.

OTTICA:

L’ottica di questo catadiottrico consta principalmente di 2 elementi a riflessione a lavorazione sferica configurati secondo una tipica disposizione Cassegrain. In prossimità del secondario è ubicato un menisco correttore a facce concentriche; il fascio ottico attraversa per ben 2 volte il menisco correttore (correttore Klevzov).

A pagare il prezzo di questa combinazione mi sembra sia il ragno portasecondario che a causa di questo “soprappeso” ha 4 razze decisamente robuste per scongiurare pericolose flessioni.

Molto buono il fuocheggiatore; la corsa è + che sufficiente a focheggiare con o senza diagonale ed il diametro (poco oltre i 2”) consente un’ottima modularità in quanto la stessa Vixen produce una serie di anelli adattatori (50.8, 31.75, 24.5 e 36.4mm).

Una nota molto curiosa è la possibilità di registrazione della parallasse del fuocheggiatore alla ricerca della migliore planarità del campo; questa soluzione è stata ereditata dal precedente Visac, strumento prettamente fotografico.

Molto buono il cercatore 7x50mm

La Casa definisce questo schema come Maksutov modificato.

MONTATURA:

Lo strumento in prova era montato sulla diffusissima Vixen GP, un pezzo decisamente all’altezza della situazione, specie considerando la compattezza e la relativa leggerezza del tubo (poco più di 6 Kg).

Meccanicamente la montatura è molto valida, i movimenti sono fluidi e privi di giochi anomali; personalmente non sopporto i cerchi graduati (troppo piccoli) e l’assenza della controvite di bloccaggio sulla base (di serie sul modello DX e opzionale sulla GP standard).

I motori sono opzionali, costosi ma molto buoni.

Il treppiede in prova (HAL110) è il miglior Vixen che ho mai testato.

LA PROVA SUL CAMPO

Le osservazioni di prova si sono svolte la sera del 6-5-2002

Temperatura: +13°C

Condizioni meteo: sereno/poco nuvoloso

Trasparenza atmosferica: buona

Luna ultimo quarto

Seeing (Antoniadi) III

STAR TEST

Sferica: differenza infinitesima tra immagini intra/extrafocale

Cromatica: Assente

Coma: Non rilevato

Astigmatismo: Assente

Tensioni: Assenti

Lo star test ha stabilito che si tratta di un’ottica decisamente ben fatta; tutte le principali aberrazioni sono ben corrette, facendo i pignoli ci sarebbe una differenza piccolissima tra le immagini stellari in intra e in extrafocale ma valutando la figura di Airy un tale livello di sfericità non ha assolutamente peso.

Un piccolo disturbo lo apportano invece le 4 spikes causati dalla crociera portasecondario.

LUNA:

Non sono state fatte osservazioni in quanto la Luna era invisibile nell’intervallo di tempo a disposizione.

PROFONDO CIELO

Sebbene abbiamo passato la maggior parte a slalomeggiare tra le nubi in corsa il bilancio è da considerarsi positivo; la parte del leone l’anno fatta 2 famosi ammassi globulari (M3 e M5), bellissimi e ben risolti. Il fondo cielo è piacevolmente buio.

Convincenti anche alcune galassie del Leone/Vergine, nonostante si osservasse non lontano dai centri abitati.

M35 e M44 sono serviti per verificare la bontà delle stelle al bordo, non eccellenti come in alcuni rifrattori “spianati” ma decisamente superiori ai comuni SCT osservando con un oculare LVW22; sintomo che il campo è pressoché piano. Certo che per verificare la presenza di curvatura di campo servirebbe una posa al fuoco diretto.

Una nota negativa: Vixen non produce un riduttore di focale così come avveniva per il Visac 200 e come avviene tuttora nel caso degli SCT Celestron e Meade.

PIANETI

Siamo nel periodo di un grande allineamento (ben 5 pianeti visibili a NO); purtroppo solo Giove e Venere possono fungere da pietra di paragone in quanto Marte, Mercurio e Saturno sono visibili solo nel bagliore del crepuscolo civile.

A 200x Venere si staglia netta sul fondo cielo, il forte cromatismi che la distingue e causato dall’atmosfera terrestre; per tentare di contrastarlo si cerca di posizionare l’occhio fuori asse e allora inizia ad intravedersi nettamente la fase e col filtro SkyGlow anche una leggera variazione di albedo a latitudini equatoriali.

Giove appare come al solito molto ricco di dettagli, ben visibili e contrastati; purtroppo il seeing non è dalla nostra parte e come se non bastasse il tubo aperto del VMC certo non ci aiuta. Non sarebbe stata negativa la presenza di una lastra piano-parallela in luogo dello spider, perlomeno avrebbe attenuato i moti di turbolenza interni al tubo ottico.

L’immagine mi sembra a livello di un buon SCT con dettagli molto evidenti, superiore a quanto mostrava il suo predecessore – il Visac – destinato maggiormente ad un uso fotografico di oggetti del fondo cielo.

Purtroppo le mie indicazioni sono da prendere con le molle in quanto lo strumento andrebbe provato con condizioni di seeing migliori e perlomeno con pianeti in prossimità dell’opposizione e non a poche settimane dalla congiunzione.

STELLE DOPPIE:

Sdoppiata zeta Bootis, solo allungata omega Leonis, probabilmente a causa del seeing non idoneo, visto che in passato la sdoppiai con un SCT Meade 8".

CONCLUSIONI

Da tempo serviva un valido concorrente per i diffusissimi SCT 8” Celestron e Meade, Vixen pare abbia imboccato la strada giusta sfornando questo strumento; qualitativamente è un pelo migliore dei suoi rivali americani ma pecca ancora per quanto riguarda il prezzo.

Finchè si compara il prezzo della sola ottica, il Vixen ne esce a testa alta ma se si dovesse fare un paragone complessivo (peraltro più logico) con gli strumenti sopraelencati, gli SCT prevalgono di netto, specie il Meade LX90 che è addirittura computerizzato.

A favore del catadiottrico nipponico giocano l’elevata qualità costruttiva di tutti i suoi componenti e una certa esclusività di progetto, anche se quest’ultimo è di fatto molto simile a quello di uno strumento russo (Tal 200K).

Il Vixen VMC200L è insomma uno strumento di qualità destinato a dare parecchie soddisfazioni, certo è che costa un po’ di più della concorrenza, il prezzo di poter distinguersi dalla "massa" degli Schmidt-Cassegrain.