Prove di Telescopi
KRONOS  BP 26x70

Prove a cura di Roberto Porta (Photallica).

http://digilander.libero.it/photallica/provedi.htm

INTRODUZIONE

Sono molti gli astrofili che ricorrono al binocolo come strumento di osservazione, questo test è dedicato a loro.

L’esemplare in prova è un binocolo 26x70 costruito in Russia da Kronos.

ASPETTO ESTERNO

Come gran parte degli strumenti provenienti dalla Russia, questo binocolo ha un aspetto molto robusto, spiccano i lunghi tubi di rinvio per l’ottica e la semplicità costruttiva.

Il tutto è assemblato in modo spartane e sembra quasi che in Russia la parola “plastica” non appaia neppure sui dizionari in quanto l’unico componente realizzato in tale materiale sono i tappi copriottica!

Non è presente la classica messa a fuoco centrale.

In dotazione con il binocolo vi è un pratico astuccio, una cinghietta e – molto importante – una staffa che ne permette l’installazione su un treppiede fotografico (a dire il vero un po’ deboluccia), molto utile per un binocolo di tale potenza.

OTTICHE

Questo binocolo si avvale di doppietti acromatici trattati multi-coated ben intubati nella struttura. Lo scafo è interamente metallico e molto ben opacizzato all’interno. I raddrizzatori sono del tipo di Porro; la Casa dichiara prismi trattati al MgF ma non il tipo di vetro usato per la costruzione degli stessi.

Lo scafo consente la regolazione dello spazio interpupillare da 56 a 74mm mentre la messa a fuoco si esegue singolarmente su ogni oculare.

Gli oculari sono del tipo Erfle e hanno un campo apparente di 65°.

LA PROVA SUL CAMPO

Condizioni della serata:

Il test si è svolto in più serate

Il comando di messa su ogni singolo oculare tradisce la vocazione astronomica di questo binocolo; una volta regolata la messa a fuoco non la si tocca praticamente più per tutto il periodo dell’osservazione per cui la Casa ha reputato superflua l’eventuale messa a fuoco a comando centrale, che certamente sarebbe stata utilissima per osservazioni terrestri tipo il bird-watching e le manifestazioni sportive.

Purtroppo la messa a fuoco è un po’ troppo fluida e a causa dell’estrazione pupillare inadeguata su finisce spesso per strofinare le sopraciglia contro le conchiglie gommate spostando sovente il fuoco.

La caratteristica che fa differire questo binocolo dal resto del panorama è senz’altro l’ingrandimento: 26x sono tanti, a volte troppi. E’ vero che l’alto ingrandimento permette di distinguere dettagli che altri binocolo si sognano ma è altrettanto vero che comportano una serie di inconvenienti come il campo ridotto (2,5° nonostante l’adozione di oculari da 65° di campo apparente) e una certa sensibilità all’effetto di parallasse quando si eseguono osservazioni terrestri un po’ troppo ravvicinate. Vediamo un po’:

1 - L’uso in generale di questo binocolo è di per se impegnativo: scordatevi il solito 7x50 che è sempre a fuoco, con campo enorme e arreca lo stesso “disturbo” di un paio di occhiali.

2 - Questo 26x70 richiede prima una meticolosa messa a punto della distanza interpupillare che deve essere perfetta (non buona o accettabile, perfetta!) altrimenti il nostro binocolo ricambia con una serie di frange multicolori e immagini doppie.

3 - L’estrazione pupillare è ridicola per un binocolo: 10mm non sono nulla e questo preclude l’utilizzo ai portatori di occhiali; io soffro di un leggero astigmatismo che chiaramente è visibile osservando al binocolo, specie uno così potente ed esigente; indossando comunque gli occhiali (rinunciando però a 2/3 del campo…) gli effetti dell’astigmatismo si riducono di parecchio, ciò significa che l’astigmatismo residuo del binocolo è tutto sommato contenuto.

4 - 26x sono tanti anche per il treppiede che si utilizza per le osservazioni; dimenticate i comuni treppiedi fotografici super portatili con teste in plastica da pochi soldi! O usate un treppiede fatto come Dio comanda oppure lasciate perdere, pena il mal di mare... Nel nostro caso abbiamo utilizzato un Manfrotto 074 (grazie Enzo!) con testa a triplo movimento; si tratta di un'unità maledettamente robusta.

Passati questi “preliminari” siamo pronti per osservare o qui iniziano le sorprese.

L’oggetto più entusiasmante è stata la Luna! Si, avete letto bene, quella che solitamente è il soggetto più insignificante da osservare con un binocolo.

L’immagine lunare se messa ben al centro del campo (gli oculari super wide evidentemente non vanno d’accordissimo con la curvatura di campo degli obiettivi) ha una nitidezza stupefacente, al punto da distinguere alcuni dettagli sul fondo dei crateri più appariscenti; certamente è più nitido di parecchi piccoli rifrattori economici presenti sul mercato.

Giove appare come un dischetto con tanto di bande equatoriali, qui però gli effetti del pur debole astigmatismo si fanno sentire e anche il cromatismo residuo è leggermente più fastidioso

Il profondo cielo rimane il soggetto principe delle osservazioni binoculari, l’alto ingrandimento può dare una mano in quanto scurisce maggiormente il fondo cielo e permette di staccare con più facilità stelle di magnitudine vicine al limite fisiologico del binocolo; questa particolarità aiuta molto se si osserva sotto cieli non scurissimi.

Oggetti di grande estensione angolare come le Pleiadi (spettacolari!), M31, M42 (descriverla è sciuparla) e M44 sono estremamente gratificanti agli oculari di questo 26x70 e anche oggetti più piccoli vengono stanati agevolmente grazie ai 26x.

Per chi provenisse da un binocolo molto “canonico” tipo un 7x50 il salto sarebbe traumatico! E’ vero che il primo è luminosissimo ed ha un campo che è quasi triplo ma a parte qualche vistosa cometa o la Via Lattea estiva sotto un cielo montano non troverete altre circostanze adatte a tali caratteristiche; la maggior parte degli oggetti celesti sono troppo minuti per i 7x risultando poco più che puntiformi o addirittura inosservabili, si pensi ai numerosi ammassi globulari e a diversi altri oggetti del catalogo di Messier.

Un conto è dire “ho individuato M3” mentre è ben altra cosa poter dire “ho osservato M3 con un binocolo distinguendone la natura”.

In questi frangenti il 26x70 offre il meglio di se mostrando numerosi dettagli e molte più stelle.

CONCLUSIONI

Il Kronos BP26x70mm è un binocolo molto potente caratterizzato da un ingrandimento decisamente elevato. Personalmente ho trovato il test una piacevole esperienza e da quello che ne ho potuto trarre, le impressioni sono state positive.

Il prezzo, 330 Euro, è inferiore a quello di parecchi binocoli commerciali di apertura ben inferiore e ciò lo rende molto appetibile.

A causa poi dell’alto ingrandimento e del diametro già rilevante, questo 26x70 non rappresenta un’alternativa ai binocoli superluminosi ma un complemento ad essi.